RECENSIONI CRITICHE
Dott.sa Francesca Callipari
Storico e critico d'arte
"La sua ricerca artistica si esprime attraverso una produzione variegata fatta di opere che ci proiettano verso un universo onirico e magico, all'interno del quale specchi, vetrini, cristalli ed elementi di uso quotidiano vengono reinterpretati in maniera creativa, diventando parte integrante dell'opera stessa.
Sono opere attraverso le quali l'artista riflette sul mondo che la circonda, affrontando spesso tematiche esistenziali e sociali. Immediato è, ovviamente, il coinvolgimento dello spettatore che Durlindana attrae con maestria all'interno del proprio lavoro, portandolo a compiere una riflessione profonda sul tema trattato."
Dott.sa Monica Ferrarini
Curatrice e Critica d'arte
"Artista eclettica e innovativa Durlindana sperimenta una varietà di approcci al mezzo formale al fine di esplorarne le possibilità espressive e concettuali. Il fil rouge che unisce la ricchezza e la vastità della sua produzione è un'analisi sempre attenta su tematiche sociali, politiche, religiose, esistenziali, spirituali, dove ciò che è fondamentale è la riflessione che da esse ne scaturisce e che spinge l'osservatore ad un'indagine più incisiva e scandagliata verso ciò che vive e lo circonda. Durlindana affronta temi delicati con originalità di linguaggio e profondità di concetto, illustrando nozioni complesse in maniera immediata, supportata dall' utilizzo sovente degli oggetti più disparati che acquisiscono un valore simbolico e allusivo. Il suo linguaggio espressivo è dunque teso a dimostrare come una semplice immagine o un'oggetto comune possano comunicare più di mille parole. In ogni sua installazione gli elementi più banali vengono estrapolati dalla loro consueta funzionalità quotidiana per essere reinterpretati e trasformati in strutture dal carattere evocativo, suggerendoci riflessioni profonde in maniera incisiva e diretta. La sperimentazione di materiali e tecniche, la compenetrazione tra pittura, fotografia e installazione, sono parte integrante di una creatività che si fonda sulla sua inesauribile curiosità verso argomenti socio esistenziali e sull'idea di arte come catalizzatore per smuovere le coscienze. Nella sua prima personale l'Artista si concentra su questioni che attraversano trasversalmente i secoli e la storia, e che rimangono fortemente attuali come, ad esempio, l'arroganza della prevaricazione per mano delle istituzioni politiche - religiose che, dietro la maschera di una falsa moralità perbenista tentano di soffocare la libertà dell'individuo. Con l'intenzione di metterci di fronte alla nostra coscienza e ad un'osservazione critica razionalistica l'Artista dà vita ad una performance coinvolgente che è il fulcro di tutta la mostra. La valutazione si fa dunque azione ed invita ad una fruizione che travalica il visuale invitando lo spettatore ad entrare emozionalmente in contatto con l'artista. Il linguaggio performativo crea qualcosa di singolare e unico che si propone di far vivere un'esperienza irripetibile e condivisibile. Attraverso la sua performance, Durlindana si muove all'interno dell'effimerità dell'azione e genera una sottile dicotomia relazionale tra pubblico e gesto, tra sentire e agire, tra spazio e immaginazione. Al di là dell'oggettività fisica degli "oggetti di scena", della ripetitività dell'atto artistico, che si protrae indistintamente e infinitamente nel tempo scenico, l'artista apre le porte a qualcosa di ampio e appassionante e fa in modo che l'astante non sia un elemento passivo. Ella riesce ad illustrare concetti complessi in maniera penetrante e a renderli accattivanti attraverso un uso sapiente della simbologia, innescando conseguentemente riflessioni articolate e attivando punti di vista differenti rispetto a temi etici, morali, politici, religiosi e offrendo la possibilità di acquisire uno sguardo nuovo ed un pensiero più strutturato."